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Gerlando Buzzanca (Palermo, 24 agosto 1935) è un attore comico italiano.
Lascia il liceo a Palermo quando aveva 16 anni e si trasferisce a Roma per inseguire il suo sogno di diventare attore. Per sopravvivere accettò molti lavori: cameriere, traslocatore di mobili e una breve apparizione come schiavo nel film Ben-Hur.
Nella sua lunga carriera interpretò spesso il ruolo dell'immigrato medio italiano dal Sud Italia, che lentamente iniziò a godere di un discreto successo durante gli anni del miracolo economico italiano. I suoi film mostravano tutta la freschezza degli anni Sessanta, Settanta e la più pesante transizione agli anni Ottanta, concentrandosi sulla vita comune in diverse città italiane come Roma, Verona o Milano, in equilibrio tra felicità personale e realizzazione professionale.
Buzzanca interpretava spesso i ruoli di un impiegato subordinato, con una pesante vena di machismo, come un impiegato frustrato che cerca di riscattare la sua noiosa esistenza con la sua virilità. Divenne famoso per il suo ruolo nel film Il merlo maschio, dove in un ambiente provinciale di rilevanza culturale, l'orchestra filarmonica dell'Arena di Verona, sfoga le proprie frustrazioni, abbandonandosi al candaulismo quando induce la sua sposa ad esporre il suo corpo nudo in mezzo ad un ponte a Verona.
Alcuni critici, in tono più leggero, hanno definito Buzzanca un “Homo eroticus”: un essere umano a metà tra l'Homo erectus e l'Homo sapiens, che rischiò l'estinzione negli anni Settanta a causa della dura lotta con le attiviste del femminismo. Oggi, anche se molto meno, questa tipologia maschile è ancora riscontrabile tra i maschi italiani.
La fama di Buzzanca è maggiore all'estero che nella sua terra natale, e in paesi come Francia, Giappone, Grecia, Israele, Spagna e Svizzera è un rinomato stereotipo internazionale del provincialotto italiano, elegante, naif, sempre causando guai e non ottenendo niente da esso.
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